Negli ultimi anni nei Balcani sono cresciuti non solo gli interessi di paesi tradizionalmente influenti come Russia e Turchia, ma anche la Cina, che con la “Nuova Via della Seta” punta ad avere un ingresso privilegiato nel mercato Europeo.
Questo l’ha confermato ancora una volta il commissario europeo per l’Allargamento che ieri ha incontrato il presidente della commissione per le relazioni estere del Senato, Piero Fassino e il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola, affermando che “È vero, la Cina sta investendo come gli Stati Uniti o la Corea del Sud e altri paesi, ma siamo in una posizione molto diversa, l’Europa è il partner privilegiato della regione, non credo che ci sia concorrenza strategica con la Cina”.
I Balcani occidentali sono un corridoio strategico per potenze diverse, dove si incontrano molti interessi. Venticinque anni dopo l’accordo di Dayton, che ha finite la guerra in Bosnia-Erzegovina, e dopo lo stallo dei negoziati di allargamento che hanno caratterizzato l’era Juncker, l’UE ha rivolto gli occhi a est.
A Maggio Ursula Von Der Leyen ha affermato che “i Balcani occidentali sono una priorità assoluta per la Commissione Europea & che appartengono all’UE e su questo non c’è dubbio”, un punto di svolta per la strategia di Bruxelles dove dopo la crisi dell’UE che “ha lasciato per un po’ nell’oblio” questa regione.
Secondo Fassino, presidente della commissione per i rapporti con l’estero del Senato, accelerare il processo è essenziale. I Balcani occidentali sono un corridoio strategico per potenze diverse, dove si incontrano molti interessi. Nel contesto politico, l’apertura dei negoziati con l’Albania e la Macedonia del Nord nonché l’apertura dei colloqui tra Serbia e Kosovo per la normalizzazione delle loro relazioni rappresentano un importante passo avanti.
“Dobbiamo ripristinare la fiducia nella regione e tra gli Stati membri, perché l’allargamento dell’Unione è una questione strategica. Ci sono ancora molti cambiamenti in termini di sviluppo economico e sociale, lo Stato di diritto, ma il nostro compito è ridurli”, dice Vàrhelyi tra gli altri.
Per l’Italia nel suo complesso, questa regione ha avuto storicamente un’importanza molto speciale, dove per paesi come l’Albania rimane il principale partner economico. La presenza non solo diplomatica, ma anche di imprese e non solo dà all’Italia una certezza per la posizione che ha e per la continuazione di questa cosa.
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